Skip to content

Il trasporto delle opere d’arte: l’opinione degli esperti. I tecnici

LV News

Photo Credit: Courtesy Jeff Koons , Ballet Couple 2010 Tel Aviv Museum of Art (Image credit Elad Sarig)

Quando si parla di Arte si intendono pezzi unici, irriproducibili, qualsiasi sia il loro valore attribuito. Principalmente per questo motivo un ruolo fondamentale è giocato dagli operatori logistici specializzati in movimentazione di opere d’arte.

In Italia il numero di impiegati nel settore non raggiunge i 500 elementi, dunque è una nicchia di professionisti in costante aggiornamento.

Tanto si è scritto su come debba essere effettuato il trasporto, quali siano le caratteristiche principali dei mezzi di trasporto, le tipologie degli imballaggi, della rete di operatori ad essi connessi.

Poco e niente si è raccontato o scritto in merito all’unica figura professionale alla quale è consentito fisicamente di “toccare” le opere e che riveste un ruolo estremamente importante e decisivo nella logistica e nella buona riuscita dei servizi. Il tecnico specializzato.

 Negli ultimi 20 anni ho avuto il privilegio di imparare molto dai colleghi tecnici più bravi ed esperti.

Nonostante la riservatezza caratterizzi la nostra attività, ho coinvolto due professionisti che operano in fasi diverse del trasporto: un tecnico caposquadra imballatore e allestitore e un tecnico autista di mezzi pesanti e lunghi viaggi. Capita, a volte, che queste due figure convergano.

Elvis Shkambi, brillante caposquadra tecnico di Arterìa sede di Firenze. Chiamato dai principali Musei a lavorare anche all’estero. Quell’idea in più che ti risolve il problema. La pazienza e la tenacia tipica di chi non si accontenta ma vuole raggiungere il top del livello e non si stanca mai di mettersi al servizio del team. Una brillante carriera tuttora in piena crescita.

Roberto Fanzaga. Oltre ad essere titolare dell’omonima Azienda è stato per tanti anni viaggiatore autista di bilici nei lunghi viaggi nazionali e internazionali. La sua eleganza, cortesia, educazione, serietà, sono i punti di forza che gli permettono di collaborare con i principali trasportatori di Arte.

Grazie a loro per la disponibilità e alle loro aziende che mi hanno consentito la pubblicazione.

INTERVISTA A ELVIS SHKAMBI

Elvis Shkambi coordina la movimentazione delle Fontana di Palazzo Vecchio a Firenze

 

1.  Da quanti anni lavori come “tecnico”?

Faccio il tecnico dal Gennaio 2001.

2.  Quali caratteristiche personali deve avere una persona che intende approcciarsi per la prima volta a questa professione?

E’ importante essere una persona umile, volenterosa,  saper lavorare in squadra,  avere tanta voglia di imparare e una grande manualità.

3. Quali sono le competenze che bisogna sviluppare per aspirare a diventare un tecnico qualificato, caposquadra, apprezzato e rispettato come te?

A.      Capacità e sangue freddo per cercare soluzioni a situazioni problematiche allo scopo di individuare e mettere in atto le soluzioni migliori.

B.      Essere aggiornati su nuove tecniche e tipologie di imballaggi e attrezzature.

C.       Avere sicurezza in sé stessi, in quello che si fa e trasmettere fiducia.

D.       Precisione, inventiva e manualità soprattutto quando si movimentano opere pesanti e ancoraggi complessi.

E.       Buone capacità relazionali perché è fondamentale il confronto con i propri colleghi e saper accettare consigli e critiche costruttive.

F.       E’ necessaria inoltre tanta pazienza ed educazione.

G.       Dedicarsi al proprio lavoro con generosità e disponibilità e avere la fortuna di lavorare con colleghi altrettanto preparati e pronti ad  apportare idee e soluzioni, perché la nostra professione non ti permette errori.

4. Puoi brevemente raccontare la tua esperienza?

Mi ricordo giovanissimo nel 2001, a Palazzo Reale Milano con l’allestimento della mostra di Picasso che mi ha dato molto entusiasmo.

Negli anni ho avuto la fortuna di lavorare fianco a fianco con i migliori tecnici del settore, più esperti ed anziani, dai quali ho potuto imparare ma soprattutto osservare le loro tecniche ed elaborarle cercando di apportare dove possibile idee e migliorie; ed è così che sono riuscito a farmi un bagaglio di esperienze e credibilità  tali da meritare la fiducia di Arterìa, l’azienda per cui lavoro, che nel 2013 mi ha assegnato l’incarico di responsabile tecnico della sede di  Firenze.

In questi 19 anni ho partecipato e coordinato varie operazioni con successo. Mi piace ricordare una su tutte il complesso lavoro di spostamento e relativo montaggio presso il museo dell’Opera del Duomo della porta sud del battistero di Firenze.

5.  Infine, ritieni che la professione del tecnico, in Italia oggi ancora prettamente maschile, si possa aprire al mondo delle donne?

Si, sicuramente gli spunti, le metodologie, la manualità, la capacità di esecuzione, la precisione sono tutte qualità che si ritrovano nelle donne, talvolta però è richiesta una forza fisica da valutare. Poiché le squadre di lavoro sono calibrate sulle varie caratteristiche delle persone che le compongono, questo aspetto può essere risolto e certamente la meccanica di sollevamento ci viene in aiuto.

Courtesy: archivio fotografico di Arteria srl

 

Elvis Shkambi durante lo spostamento di una scutltura del peso di oltre 3700 kg con portagantry
Elvis Shkambi a Telaviv durante la movimentazione de “I ballerini” di Jeff Koons

INTERVISTA A ROBERTO FANZAGA

1.Come hai iniziato?

Nascendo in una famiglia di autotrasportatori fin da bambino ho avuto modo di coltivare la passione per questo lavoro. Dopo il Diploma a 19 anni ho conseguito la patente C/E e iniziato a viaggiare, inserendomi come parte attiva nell’azienda di famiglia

2.Quali caratteristiche personali sono necessarie per approcciarsi alla tua professione?

Il mio lavoro richiede un forte spirito di sacrificio e di adattamento perché si passano  tante ore alla guida e nel traffico, nonché lucidità per mantenere sempre alto il livello di attenzione. 

La concentrazione è fondamentale. Si lavora di giorno e di notte e si svolgono attività accessorie come le operazioni di carico e scarico, la messa in sicurezza dei beni trasportati, il controllo del mezzo e la costante verifica del suo stato manutentivo anche in condizioni metereologiche avverse.

Premesso queste norme generali, il trasporto di opere d’arte necessità di altri requisiti :

-Per ragioni di sicurezza il viaggio deve essere sempre svolto da 2 autisti, a volte con un ospite il courier.  Avere possibilmente un carattere socievole aiuta. 

-Prima della partenza ai 2 autisti deve essere ben chiaro il tragitto da svolgere e le eventuali soste già pianificate dal responsabile operativo. Tali soste, definite overnight, devono avvenire in strutture vigilate dotate di tutti i requisiti necessari (normalmente presso depositi di corrispondenti). La predisposizione al lavoro in team è fondamentale.

Uno spiccato senso di responsabilità . Durante le soste tecniche uno dei 2 autisti non dovrà mai abbandonare il mezzo. 

     – La conoscenza delle lingue estere, almeno dell’inglese per comunicare in ogni Paese d’Europa     nei quali si viaggia.

3.Puoi brevemente raccontare la tua esperienza?

Appena ottenuto la patente ho iniziato a viaggiare su tratte locali e nazionali per i primi anni; nel frattempo la nostra azienda ha investito in nuovi camion (bilici soprattutto) cassonati climatizzati consentendoci di  operare nel settore arte, proponendoci così come collaboratori delle già note Aziende specializzate. Io di conseguenza mi sono dedicato al trasporto nazionale e anche extra europeo acquisendo col tempo tutte le competenze necessarie per ricoprire l’attuale ruolo di coordinatore operativo e formativo per il  personale che entra a far parte del nostro gruppo.

4. La mostra Mendini al Museo Wroclaw  Polonia. Era il 2015. Cosa ti ricordi di quell’esperienza?

E’ stato un servizio importante per noi; ha previsto l’utilizzo di molti mezzi e autisti, è stata sicuramente una delle esperienze più formative. Vedere il curatore soddisfatto farci i complimenti a fine carico alla conclusione della mostra in Polonia una vera soddisfazione.

Roberto Fanzaga al lavoro in Piazza San Marco